Giusti Amabile - 2015 - La donna perfetta by Giusti Amabile

autore:Giusti Amabile [Giusti Amabile]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, General
ISBN: 9788852060663
Google: LGBvBgAAQBAJ
editore: Mondadori
pubblicato: 2015-02-09T23:00:00+00:00

13

GUIDO

In questi giorni in cui ci sono i miei genitori a Napoli, Silvia è più sfuggente. Non so cosa le frulli per la testa e per quale motivo si senta messa sotto processo: la mamma non è una campionessa di diplomazia, ma non ha mai mangiato nessuno, e papà ha un cuore d’oro. In ogni caso Silvia è meno presente, non dorme più da me e quando busso a casa sua non risponde.

Mi domando quali segreti custodisca e cosa la tormenti al punto da sciuparle il sorriso. Così, visto che si è rintanata nel suo guscio ombroso e non fa entrare nessuno, lascio un bigliettino sotto la porta del suo appartamento. So che non è mai stata al Belvedere di San Martino e ce la voglio portare. Le do appuntamento direttamente lì la mattina di domenica.

È una giornata tiepida e scintillante di quelle che, anche se hai pensieri plumbei, non puoi fare a meno di guardarti allo specchio e sorriderti.

Quando scendo giù, scorgo la mia vicina che conversa col portiere. Mi ritrovo a osservarla con più attenzione di quanto dovrebbe fare un uomo che è sul punto di sposarsi con la donna ideale. Non mi faccio notare, sembro uno che transita in fretta salutando fugacemente, ma c’è un attimo, uno strano attimo, in cui mi soffermo sul suo profilo, sull’arco delle sue ciglia, e trattengo il fiato. È tutt’altro che perfetta, lei: non capisco cosa mi attragga tanto. Meglio andare oltre, meglio non pormi domande prive di senso.

Compro un vassoio di dolci e prendo la funicolare. C’è tanta gente sul trenino, soprattutto turisti radiosi. Napoli è così: ti incanta e ti incatena. Sembra fatta per essere baciata dal sole, è come se con la luce naturale mettesse in mostra tutte le sette bellezze. E poiché c’è il sole molto spesso, è bella e rapitrice per quasi trecentosessantacinque giorni all’anno.

Ma, mentre mi guardo intorno, proteggendo le sfogliatelle da eventuali spintoni, noto di nuovo quelle ciglia. Fra due viaggiatori affiora uno scorcio della mia vicina. Dannazione, devo scoprire come si chiama esattamente. Non posso continuare a domandarmi se sia Giulia o Gaia o chissà cosa. Ha una personalità talmente spiccata da non meritare un nome confuso.

Non si accorge che la sto osservando e posso farlo con tutta l’attenzione che voglio. È assolutamente priva di trucco, tranne un lucido rosa sulle labbra. Quei capelli così lunghi, sciolti sulla schiena, le conferiscono un’aria anacronistica, regale e ribelle allo stesso tempo. Si veste come le pare, si pettina come le pare e se ne frega delle mode.

Man mano che non scende alle varie fermate, mi convinco che anche lei stia andando al belvedere. Non me ne stupisco più di tanto, è una meta per molti, soprattutto nel fine settimana. Torno a pensare a me stesso, rivolgo lo sguardo altrove. Tra un po’ incontrerò il mio amore e la bacerò davanti allo splendore illuminato del golfo.

Ma, all’arrivo, Silvia non appare. La cerco ovunque, giro fra gli escursionisti e i passanti che scattano foto e indicano qualche meraviglia oltre il parapetto, ma di lei non c’è traccia.

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